Piano Clima-Energia 20-20-20
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Il Pacchetto clima-energia 20-20-20 ha come obiettivi la riduzione delle emissioni di gas serra (responsabili del riscaldamento globale) del 20%, l’aumento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili del 20% e la riduzione dei consumi energetici del 20%, obiettivi da realizzare entro il 2020. In particolare l’Unione Europea deve adottare i provvedimenti necessari al fine di limitare a livello mondiale l’innalzamento della temperatura media a non oltre 2ºC i livelli dell’era preindustriale.
Il Piano 20-20-20 è stato approvato dalla commissione Europea nel 2006 ed è entrato in vigore nel giugno 2009, sostituendo il Protocollo di Kyoto. Il periodo di validità parte dal gennaio 2013 per terminare a dicembre 2020.
Quali sono le misure contenute nel Pacchetto clima-energia ?
Attraverso il piano 20-20-20 l’Unione Europea ha voluto dare un segnale importante al contrasto del cambiamento climatico e all’aumento dell’efficienza energetica, attraverso una serie di misure successive al Protocollo di Kyoto, che ha avuto la sua naturale scadenza il 31/12/2012. Le principali proposte politiche contenute nel Pacchetto Clima-Energia 20-20-20, possono essere così riassunte:
- Modifica al sistema di scambio delle emissioni di gas ad effetto serra (ETS) con una estensione del sistema comunitario di scambio delle quote di emissione al fine di ridurre entro il 2020 le emissioni di gas serra del 20% rispetto al 2005. L’ETS interessa circa il 45% delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE;
- Ripartizione tra gli stati membri delle azioni da intraprendere per ridurre unilateralmente le emissioni di gas serra in settori non rientranti nel sistema comunitario di scambio delle quote di emissione, come i trasporti, l’edilizia, i servizi, i piccoli impianti industriali, l’agricoltura e i rifiuti. In alcuni di questi settori, come l’edilizia, i trasporti, l’agricoltura e i rifiuti, l’Unione Europea ridurrà entro il 2020 le emissioni del 10% rispetto ai livelli del 2005. Nel caso dei nuovi Stati membri gli obiettivi prevedono la possibilità di un aumento delle emissioni, con variazioni comprese tra -20% e +20% a seconda del reddito nazionale;
- Aumento della quota di energia rinnovabile sul consumo energetico finale con una proposta di direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili, in modo da raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati. Ogni stato membro potrà operare scelte differenti per incentivare l’utilizzo di energie rinnovabili, purchè raggiungano quanto previsto dagli accordi;
- Proposta relativa alla disciplina giuridica della cattura e dello stoccaggio della CO2 che mira a definire norme armonizzate per lo stoccaggio in sicurezza della CO2 in formazioni geologiche.