Illuminazione efficente

Sistemi di illuminazione ad alta efficenza - risparmio energetico

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Ridurre i consumi energetici utilizzando nelle proprie abitazioni sistemi di illuminazione ad alta efficenza è oggi possibile, grazie ai progressi tecnologici che sono stati fatti negli ultimi anni. Sono ormai passati 133 anni da quando vennero illuminati con lampadine ad incandescenza gli uffici del New York Times di Manhattan esattamente il 4 settembre 1882, alle ore 15. In Italia il primo impianto di illuminazione elettrica pubblica, venne inaugurato nel maggio 1884 a Torino in piazza Carlo Felice con 12 lampade ad arco Siemens da 800 candele. Nello stesso anno le Ferrovie illuminarono elettricamente la stazione di Porta Nuova e l’ingegnere torinese Enrico progettò l’illuminazione del Teatro Regio. Per vedere l’illuminazione elettrica nelle nostre case bisognò però aspettare altri 50 anni, a causa della ancora scarsa diffusione della rete elettrica nelle abitazioni.

I consumi energetici legati all’illuminazione oggi incidono sulla bolletta elettrica per circa il 15%, consumi che potrebbero essere drasticamente ridotti grazie all’installazione di sistemi di illuminazione ad alta efficenza (LED). Prima di continuare con l’articolo mi sembra doveroso indicare le diverse tipologie di lampade presenti sul mercato, ricordando che l’Unione Europea ha sancito la graduale messa al bando delle lampadine a incandescenza (per quanto riguarda la produzione ex-novo) con la seguente tabella di marcia:

  • dal settembre 2009 è vietata la produzione di lampadine a incandescenza da 100 W in sù e di tutte quelle a bulbo smerigliato o opalino;
  • dal settembre 2010 di quelle da 75 W;
  • dal settembre 2011 di quelle da 60 W;
  • dal settembre 2012 di qualsiasi potenza.

Fanno eccezione le lampadine a incandescenza per usi specifici (ad esempio negli elettrodomestici). Le scorte di tutte le lampadine incandescenti presso i rivenditori e i magazzini potranno essere comunque vendute fino ad esaurimento. Infine dal 1 settembre 2016 anche le alogene non potranno essere più vendute. La sostituzione sul mercato di queste lampade con altre ad alta efficienza (classe A,B,C), ha come obiettivo una riduzione dei consumi energetici entro il 2020 di 80 miliardi di kWh ed un risparmio medio a famiglia di 100-150 euro/anno.

Tipologie di lampade

La luce emessa da una lampada si misura in Lumen (Lm) e la sua potenza elettrica in W. Il rapporto lm/W esprime il rendimento della lampada. Maggiore è il rendimento maggiore è l’efficienza della lampada. Premesso questo, possiamo distinguere 3 tipologie di lampade:

Nella seguente tabella sono riportate le caratteristiche delle diverse tipologie di lampade e l’utilizzo consigliato:
Tabella con le diverse tipologie di lampade

Nelle lampade ad incandescenza la luce è emessa da un filamento di metallo (tungsteno) reso incandescente dal passaggio della corrente elettrica. Il filamento è posto in un bulbo di vetro nel quale viene creato il vuoto e immesso un gas inerte (argon). Le lampade ad incandescenza tradizionali hanno una efficienza luminosa molto bassa (10/15 lm/W) ed una vita media di 1000 ore. Le lampade ad incandescenza alogene hanno una efficienza luminosa tra i 12 e 25 lm/W, con una vita media di 2/4 volte superiore.

Le lampade fluorescenti contengono, oltre a vapore di mercurio a bassa pressione, anche uno strato di sostanza fluorescente che riveste internamente il tubo di vetro. Alle estremità del tubo di vetro ci sono due elettrodi che danno luogo, al passaggio della corrente, ad una scarica che emette una radiazione luminosa. Hanno una efficienza luminosa alta più alta rispetto alle lampade ad incadescenza (50-120 lumen/W) ed una vita media di 10.000 ore.

I LED sono dispositivi a semiconduttore in grado di emettere una radiazione luminosa fredda e quindi non producono calore. Sono ormai utilizzate per diverse applicazioni: dall’elettronica, ai semafori, luci di posizione e stop delle automobili, per arrivare alla illuminazione decorativa e a lampade per uso domestico. Il loro utilizzo nell’illuminazione domestica, quindi in sostituzione di lampade ad incandescenza, alogene o fluorescenti compatteè oggi infatti possibile con notevoli risultati, grazie alle tecniche innovative sviluppate nel campo dell’illuminazione a LED.

La domanda che molti si fanno è la seguente: ma quanto consuma una lampada a LED? Rispetto ad una lampada a incandescenza, a parità di luce emessa (lumen), consumano circa l’80/90% in meno di energia elettrica, con una vita media tra le 50.000 e 100.000 ore, con una efficenza luminosa che oggi può arrivare a 80/120 lm/W. Ad esempio una lampadina led da 3 watt consuma circa 0,003 kWh ed una led da 8 Watt corrisponde per luminosità ad una lampadina a incandescenza da 40 W. Un altro vantaggio è che si accendono e si spengono istantaneamente, con bassi costi di manutenzione e dimensioni molto ridotte. Svantaggi possono essere i costi di acquisto (3-10 €), che sono però velocemente ammortizzati dal basso consumo energetico e la difficoltà nell’ottenere radiazione diffusa. Nei prossimi anni ci sarà sempre più un’ampia diffusione di questa tecnologia anche nel settore residenziale.

Come scegliere il tipo di lampada più adatta
Nella tabella sopra riportata ho già indicato i criteri per la scelta della lampada. La scelta della lampada da utilizzare deve essere quindi fatta in base al tipo di ambiente da illuminare, all’attività che viene svolta in tale locale, al tempo medio di utilizzo giornaliero della lampada stessa e anche i costi, anche se la sempre più alta diffusione delle lampade ad alta efficenza energetica, ha portato ad una vasta scelta di prodotti a costi accessibili.

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