Tetti Ventilati

Tetti ventilati

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Negli articoli precedenti ho evidenziato l’importanza di ridurre le dispersioni termiche in un edificio, non solo per ridurre i costi legati all’impianto di riscaldamento, ma anche per garantire migliori condizioni di comfort e benessere all’interno della nostra abitazione, sia d’estate che d’inverno.

Sappiamo che in un edificio il 15/20% delle dispersioni termiche avviene attraverso la copertura. La funzione principale di un tetto è quella di proteggere l’abitazione dagli agenti esterni, quali acqua e vento, e dalle variazioni climatiche. Dovrà quindi essere opportunamente coibentato per i mesi invernali e munito anche di un adeguato sistema di ventilazione, che permetta di garantire il comfort necessario durante i mesi caldi.

Tetti ventilati

In questo articolo parlerò in particolare del tetto ventilato, ovvero progettato in modo da difenderci in estate dagli effetti del riscaldamento dovuto all’irraggiamento solare e favorire lo smaltimento del vapore acqueo durante l’inverno. Questo lo si ottiene attraverso la creazione di una intercapedine, interposta tra isolamento e manto di copertura, che consenta una ventilazione tra gli strati che compongono la copertura. Tale "strato di ventilazione" permette di tenere sotto controllo il variare delle condizioni climatiche, favorendo un clima all’interno della abitazione costante e gradevole.

Come vengono realizzati i tetti ventilati?

Il modo più semplice per capire come viene progettato un tetto ventilato è quello di farne la stratigrafia. Procedendo dall’interno verso l’esterno i vari elementi che compongono la copertura ventilata sono:
  • struttura portante
  • strato di tenuta al vapore
  • isolamento termico
  • strato di ventilazione
  • manto di copertura

La creazione di una strato di ventilazione tra il manto di copertura in tegole e l’elemento termoisolante sottostante fa in modo che il surriscaldamento della superifice esterna della tegola possa innescare un moto ascendente dell’aria nell’intercapedine, che salirà verso il colmo, aspirando l’aria dalla gronda. In questo modo viene ridotta la quantità di calore trasmesso dalle tegole (che nei mesi estivi possono raggiungere temperature superiori ai 60 º) alla sottostante struttura, sia per effetto della ventilazione, sia per il fatto che la tegola non si trova a diretto contatto con la coibentazione. Tale meccanismo ha effetti positivi anche nel periodo invernale, in quanto la ventilazione lascia il materiale termoisolante asciutto, evitando il fenomeno della condensa.

Costi di realizzazione

I costi di realizzazione di un tetto ventilato sono superiori a quelli di un tetto realizzato in modo convenzionale. L’investimento però viene ripagato nel tempo grazie all’abbattimento dei costi di manutenzione ed al risparmio energetico ottenuto grazie ad un isolamento termico più efficace. Inoltre questo tipo di intervento permette di accedere alle detrazioni fiscali del 50% in quanto ristrutturazione edilizia, oppure alle detrazioni 65% se la realizzazione migliora la prestazione energetica dell’abitazione.

Normative tetti ventilati

Le normative UNI di riferimento per i tetti ventilati sono le seguenti:
  • UNI 8178:2012 - Elementi e strati funzionali (Estratto). La norma UNI 8178:2012 fornisce un’analisi della funzione svolta dagli elementi e strati da considerare nella progettazione delle coperture ed esemplificazioni degli stessi. Essa si applica alle coperture sia continue sia discontinue e deve essere utilizzata nelle fasi di concezione e progettazione di un sistema di copertura unitamente alle istruzioni per l’organizzazione degli elementi o strati di copertura.
  • UNI 9460:2008 - Estratto. La norma UNI 9460:2008 definisce, per le soluzioni costruttive che l’esperienza pluriennale ha ormai consolidato, i criteri di progettazione, esecuzione e manutenzione delle coperture discontinue in cui l’elemento di tenuta è costituito da tegole di laterizio o calcestruzzo.
  • UNI 8627/6.2 SISTEMA DI COPERTURA - Estratto. La norma UNI 8627 definisce, per le soluzioni costruttive che l’esperienza pluriennale ha ormai consolidato, i criteri di progettazione, esecuzione e manutenzione delle coperture discontinue in cui l’elemento di tenuta è costituito da tegole di laterizio o calcestruzzo.


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